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"La vita...in versi"
Il 21 marzo di ogni anno, concomitante all'equinozio di primavera, ricorre il "WORLD POETRY DAY" per celebrare la POESIA, l'arte di comporre opere in versi.
Il 21 marzo di ogni anno, concomitante all'equinozio di primavera, ricorre il"WORLD POETRY DAY "per celebrare la POESIA, l'arte di comporre opere in versi. Tra dediche e messaggi ,declamazioni di poesie, di certami, seminari, incontri ed eventi vari, la Poesia, salutata con deferenza da cultori appassionati e non, almeno per un giorno, vive pienamente di onori e riconoscimenti, riprendendosi la meritata corona "triumphalis".Poiché la memoria degli uomini , si sa, tende ad affievolirsi, il ricorso all'istituzione di una GIORNATA INTERNAZIONALE può contribuire a rinverdire la consapevolezza, in una memoria collettiva, che la Poesia non deve estinguersi, mai.
Per essere apprezzata, assaporata, la Poesia richiede tempi distesi, ha bisogno di pause; eppure parlare di poesie e ammettere di aver ancora bisogno delle parole dei poeti, risuona, a tratti, anacronistico, perché questo nostro tempo che "fugit" sempre più velocemente, tende a non apprezzare nemmeno la poesia che è racchiusa nella vita stessa.
"Carmina non dant panem", così scriveva Orazio, per dire che ai poeti non sono state mai riconosciute laute rimunerazioni. Provando a ribaltare l'affermazione del poeta latino, rapiti dal suono degli "aulos" che accompagnano i canti dei poeti lirici di un tempo ormai lontano, si fa più chiara la convinzione che le poesie danno "pane" e sano "nutrimento" all'anima e alla mente. Per natura, gli uomini che sono imitativi hanno bisogno di apprendere da qualcuno, perciò devono fissare il proprio sguardo su quello dei poeti che, da sempre, rivelano le verità della vita.
I più giovani ,specchiandosi nelle strofe di una poesia, immaginano, sognano, si prefigurano un futuro ancora ignoto e incerto; tuttavia provano forti emozioni, si aggrappano a speranze ed entusiasmi; al contrario, i meno giovani che hanno percorso molta più strada e sperimentato l'amarezza delle vane illusioni, insieme alla lacerazione di dolori ineffabili, riconoscono ai poeti il merito di non aver mentito, di aver saputo disvelare la realtà e dilatare la vista su di essa, ribaltando luoghi comuni, convenzioni sociali e linguistiche che, alla fine, sorprendono fino a stupire. Questo i poeti hanno fatto e continuano a fare: offrire parole per emozionare, per suggerire nuovi pensieri e idee, per illuminarci e capire meglio ciò che è accaduto, accade e accadrà. Attenti osservatori, ricercatori formidabili sanno creare e ricreare, evocare, fantasticare, inventare, gioire, ridere e divertirsi, soffrire e piangere, condannare e tollerare, in sintesi, educare al "bene" e al "vero". Non sono i manipolatori di una persuasione che si deve imporre a tutti i costi: i poeti sono affidabili e si esprimono così, semplicemente, come sanno fare, scrivendo versi, e con la loro lente "speciale" scandagliano la complessità della vita, interpretandola.
Come un musicista trova le note da accordare, un pittore sceglie i colori da miscelare in un'infinita tavolozza, così il poeta non si stanca di ricercare le parole più appropriate, purché si intonino, in una corrispondenza perfetta, ai motivi delle sue opere. E in quelle creazioni, in uno scorrere di parole, di suoni, di immagini, i suoi sogni diventano i nostri sogni, le sue paure e fragilità incredibilmente non sono differenti dalle nostre, le sue domande sono proprio le nostre domande sul mistero della vita, sull'inesplicabilità della sua fine, sull'amore, sull'infelicità.
La scrittura poetica utilizza prevalentemente la specificità di un linguaggio che si diversifica da quello impiegato nella comunicazione quotidiana. La musicalità dei versi, con le rime, i suoni, il ritmo e, ancora, in quel gioco di connotazione e denotazione, le allegorie, le metafore, le similitudini e molte altre figure semantiche insieme alle figure di suono, ma anche di struttura con ellissi, antitesi, inversioni di senso logico, accostamenti inusuali, etc. rendono la poesia un genere davvero unico, prezioso, che custodisce un diverso sentire in cui l'espressione dei messaggi viene affidata al significato, ma anche il significante si presta a divenire esso stesso significato.
Scrivere poesie non è un'attività che riguarda solo gli intellettuali e i poeti di professione. In molti ci siamo cimentati, magari negli anni giovanili, anche per una volta soltanto, quando abbiamo avvertito il desiderio di tradurre in versi le nostre emozioni, provando anche noi ad oltrepassare alcuni limiti, imitando i poeti studiati a scuola, nel tentativo di ricreare le loro rime perfette e imperfette magari di quelle poesie imparate a memoria, che non abbiamo più dimenticato. E questo non è stato un tempo né inutile né sprecato. E come gli allievi che dall'inusuale e straordinario professore del celebre film "L'attimo fuggente", venivano incoraggiati ad appassionarsi alla poesia che permette di estrapolare e far crescere le più profonde emozioni, anche i nostri ragazzi a scuola dovrebbero fare esperienza di poesia, in modo ricorrente, al di là di ogni tecnicismo o analisi pedanti, per apprendere dai poeti che la vita ha un senso serio e profondo, che le cose possono essere guardate da angolazioni diverse, che si può cambiare prospettiva, e in un risveglio di coscienze, pensare che sia ancora possibile praticare le strade meno comode, meno battute; e avere il coraggio di scegliere consapevolmente e responsabilmente, per fare qualcosa di buono e rendere migliore questo mondo.
In conclusione , con gratitudine riconoscendo alla Poesia la sua elevata missione formativa, in questo nostro cammino, non privo di inciampi e di certo non lineare, rivolgersi alle parole dei poeti è il rimedio più sicuro per salvarsi da viluppi e guai; pertanto il tempo a Lei dedicato non sarà mai infruttuoso, anzi: educati all'interiorità, all'empatia, all'incontro con gli altri, alle domande imprescindibili per mantenere uno sguardo sempre vigile e curioso sulla realtà, con menti meno ottenebrate e sentimenti migliori, la Poesia renderà più significativo il viaggio della nostra vita.
Domenica Greco
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"La vita...in versi"
Il 21 marzo di ogni anno, concomitante all'equinozio di primavera, ricorre il "WORLD POETRY DAY" per celebrare la POESIA, l'arte di comporre opere in versi.
Il 21 marzo di ogni anno, concomitante all'equinozio di primavera, ricorre il"WORLD POETRY DAY "per celebrare la POESIA, l'arte di comporre opere in versi. Tra dediche e messaggi ,declamazioni di poesie, di certami, seminari, incontri ed eventi vari, la Poesia, salutata con deferenza da cultori appassionati e non, almeno per un giorno, vive pienamente di onori e riconoscimenti, riprendendosi la meritata corona "triumphalis".Poiché la memoria degli uomini , si sa, tende ad affievolirsi, il ricorso all'istituzione di una GIORNATA INTERNAZIONALE può contribuire a rinverdire la consapevolezza, in una memoria collettiva, che la Poesia non deve estinguersi, mai.
Per essere apprezzata, assaporata, la Poesia richiede tempi distesi, ha bisogno di pause; eppure parlare di poesie e ammettere di aver ancora bisogno delle parole dei poeti, risuona, a tratti, anacronistico, perché questo nostro tempo che "fugit" sempre più velocemente, tende a non apprezzare nemmeno la poesia che è racchiusa nella vita stessa.
"Carmina non dant panem", così scriveva Orazio, per dire che ai poeti non sono state mai riconosciute laute rimunerazioni. Provando a ribaltare l'affermazione del poeta latino, rapiti dal suono degli "aulos" che accompagnano i canti dei poeti lirici di un tempo ormai lontano, si fa più chiara la convinzione che le poesie danno "pane" e sano "nutrimento" all'anima e alla mente. Per natura, gli uomini che sono imitativi hanno bisogno di apprendere da qualcuno, perciò devono fissare il proprio sguardo su quello dei poeti che, da sempre, rivelano le verità della vita.
I più giovani ,specchiandosi nelle strofe di una poesia, immaginano, sognano, si prefigurano un futuro ancora ignoto e incerto; tuttavia provano forti emozioni, si aggrappano a speranze ed entusiasmi; al contrario, i meno giovani che hanno percorso molta più strada e sperimentato l'amarezza delle vane illusioni, insieme alla lacerazione di dolori ineffabili, riconoscono ai poeti il merito di non aver mentito, di aver saputo disvelare la realtà e dilatare la vista su di essa, ribaltando luoghi comuni, convenzioni sociali e linguistiche che, alla fine, sorprendono fino a stupire. Questo i poeti hanno fatto e continuano a fare: offrire parole per emozionare, per suggerire nuovi pensieri e idee, per illuminarci e capire meglio ciò che è accaduto, accade e accadrà. Attenti osservatori, ricercatori formidabili sanno creare e ricreare, evocare, fantasticare, inventare, gioire, ridere e divertirsi, soffrire e piangere, condannare e tollerare, in sintesi, educare al "bene" e al "vero". Non sono i manipolatori di una persuasione che si deve imporre a tutti i costi: i poeti sono affidabili e si esprimono così, semplicemente, come sanno fare, scrivendo versi, e con la loro lente "speciale" scandagliano la complessità della vita, interpretandola.
Come un musicista trova le note da accordare, un pittore sceglie i colori da miscelare in un'infinita tavolozza, così il poeta non si stanca di ricercare le parole più appropriate, purché si intonino, in una corrispondenza perfetta, ai motivi delle sue opere. E in quelle creazioni, in uno scorrere di parole, di suoni, di immagini, i suoi sogni diventano i nostri sogni, le sue paure e fragilità incredibilmente non sono differenti dalle nostre, le sue domande sono proprio le nostre domande sul mistero della vita, sull'inesplicabilità della sua fine, sull'amore, sull'infelicità.
La scrittura poetica utilizza prevalentemente la specificità di un linguaggio che si diversifica da quello impiegato nella comunicazione quotidiana. La musicalità dei versi, con le rime, i suoni, il ritmo e, ancora, in quel gioco di connotazione e denotazione, le allegorie, le metafore, le similitudini e molte altre figure semantiche insieme alle figure di suono, ma anche di struttura con ellissi, antitesi, inversioni di senso logico, accostamenti inusuali, etc. rendono la poesia un genere davvero unico, prezioso, che custodisce un diverso sentire in cui l'espressione dei messaggi viene affidata al significato, ma anche il significante si presta a divenire esso stesso significato.
Scrivere poesie non è un'attività che riguarda solo gli intellettuali e i poeti di professione. In molti ci siamo cimentati, magari negli anni giovanili, anche per una volta soltanto, quando abbiamo avvertito il desiderio di tradurre in versi le nostre emozioni, provando anche noi ad oltrepassare alcuni limiti, imitando i poeti studiati a scuola, nel tentativo di ricreare le loro rime perfette e imperfette magari di quelle poesie imparate a memoria, che non abbiamo più dimenticato. E questo non è stato un tempo né inutile né sprecato. E come gli allievi che dall'inusuale e straordinario professore del celebre film "L'attimo fuggente", venivano incoraggiati ad appassionarsi alla poesia che permette di estrapolare e far crescere le più profonde emozioni, anche i nostri ragazzi a scuola dovrebbero fare esperienza di poesia, in modo ricorrente, al di là di ogni tecnicismo o analisi pedanti, per apprendere dai poeti che la vita ha un senso serio e profondo, che le cose possono essere guardate da angolazioni diverse, che si può cambiare prospettiva, e in un risveglio di coscienze, pensare che sia ancora possibile praticare le strade meno comode, meno battute; e avere il coraggio di scegliere consapevolmente e responsabilmente, per fare qualcosa di buono e rendere migliore questo mondo.
In conclusione , con gratitudine riconoscendo alla Poesia la sua elevata missione formativa, in questo nostro cammino, non privo di inciampi e di certo non lineare, rivolgersi alle parole dei poeti è il rimedio più sicuro per salvarsi da viluppi e guai; pertanto il tempo a Lei dedicato non sarà mai infruttuoso, anzi: educati all'interiorità, all'empatia, all'incontro con gli altri, alle domande imprescindibili per mantenere uno sguardo sempre vigile e curioso sulla realtà, con menti meno ottenebrate e sentimenti migliori, la Poesia renderà più significativo il viaggio della nostra vita.
Domenica Greco
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"La vita...in versi"
Il 21 marzo di ogni anno, concomitante all'equinozio di primavera, ricorre il "WORLD POETRY DAY" per celebrare la POESIA, l'arte di comporre opere in versi.
Il 21 marzo di ogni anno, concomitante all'equinozio di primavera, ricorre il"WORLD POETRY DAY "per celebrare la POESIA, l'arte di comporre opere in versi. Tra dediche e messaggi ,declamazioni di poesie, di certami, seminari, incontri ed eventi vari, la Poesia, salutata con deferenza da cultori appassionati e non, almeno per un giorno, vive pienamente di onori e riconoscimenti, riprendendosi la meritata corona "triumphalis".Poiché la memoria degli uomini , si sa, tende ad affievolirsi, il ricorso all'istituzione di una GIORNATA INTERNAZIONALE può contribuire a rinverdire la consapevolezza, in una memoria collettiva, che la Poesia non deve estinguersi, mai.
Per essere apprezzata, assaporata, la Poesia richiede tempi distesi, ha bisogno di pause; eppure parlare di poesie e ammettere di aver ancora bisogno delle parole dei poeti, risuona, a tratti, anacronistico, perché questo nostro tempo che "fugit" sempre più velocemente, tende a non apprezzare nemmeno la poesia che è racchiusa nella vita stessa.
"Carmina non dant panem", così scriveva Orazio, per dire che ai poeti non sono state mai riconosciute laute rimunerazioni. Provando a ribaltare l'affermazione del poeta latino, rapiti dal suono degli "aulos" che accompagnano i canti dei poeti lirici di un tempo ormai lontano, si fa più chiara la convinzione che le poesie danno "pane" e sano "nutrimento" all'anima e alla mente. Per natura, gli uomini che sono imitativi hanno bisogno di apprendere da qualcuno, perciò devono fissare il proprio sguardo su quello dei poeti che, da sempre, rivelano le verità della vita.
I più giovani ,specchiandosi nelle strofe di una poesia, immaginano, sognano, si prefigurano un futuro ancora ignoto e incerto; tuttavia provano forti emozioni, si aggrappano a speranze ed entusiasmi; al contrario, i meno giovani che hanno percorso molta più strada e sperimentato l'amarezza delle vane illusioni, insieme alla lacerazione di dolori ineffabili, riconoscono ai poeti il merito di non aver mentito, di aver saputo disvelare la realtà e dilatare la vista su di essa, ribaltando luoghi comuni, convenzioni sociali e linguistiche che, alla fine, sorprendono fino a stupire. Questo i poeti hanno fatto e continuano a fare: offrire parole per emozionare, per suggerire nuovi pensieri e idee, per illuminarci e capire meglio ciò che è accaduto, accade e accadrà. Attenti osservatori, ricercatori formidabili sanno creare e ricreare, evocare, fantasticare, inventare, gioire, ridere e divertirsi, soffrire e piangere, condannare e tollerare, in sintesi, educare al "bene" e al "vero". Non sono i manipolatori di una persuasione che si deve imporre a tutti i costi: i poeti sono affidabili e si esprimono così, semplicemente, come sanno fare, scrivendo versi, e con la loro lente "speciale" scandagliano la complessità della vita, interpretandola.
Come un musicista trova le note da accordare, un pittore sceglie i colori da miscelare in un'infinita tavolozza, così il poeta non si stanca di ricercare le parole più appropriate, purché si intonino, in una corrispondenza perfetta, ai motivi delle sue opere. E in quelle creazioni, in uno scorrere di parole, di suoni, di immagini, i suoi sogni diventano i nostri sogni, le sue paure e fragilità incredibilmente non sono differenti dalle nostre, le sue domande sono proprio le nostre domande sul mistero della vita, sull'inesplicabilità della sua fine, sull'amore, sull'infelicità.
La scrittura poetica utilizza prevalentemente la specificità di un linguaggio che si diversifica da quello impiegato nella comunicazione quotidiana. La musicalità dei versi, con le rime, i suoni, il ritmo e, ancora, in quel gioco di connotazione e denotazione, le allegorie, le metafore, le similitudini e molte altre figure semantiche insieme alle figure di suono, ma anche di struttura con ellissi, antitesi, inversioni di senso logico, accostamenti inusuali, etc. rendono la poesia un genere davvero unico, prezioso, che custodisce un diverso sentire in cui l'espressione dei messaggi viene affidata al significato, ma anche il significante si presta a divenire esso stesso significato.
Scrivere poesie non è un'attività che riguarda solo gli intellettuali e i poeti di professione. In molti ci siamo cimentati, magari negli anni giovanili, anche per una volta soltanto, quando abbiamo avvertito il desiderio di tradurre in versi le nostre emozioni, provando anche noi ad oltrepassare alcuni limiti, imitando i poeti studiati a scuola, nel tentativo di ricreare le loro rime perfette e imperfette magari di quelle poesie imparate a memoria, che non abbiamo più dimenticato. E questo non è stato un tempo né inutile né sprecato. E come gli allievi che dall'inusuale e straordinario professore del celebre film "L'attimo fuggente", venivano incoraggiati ad appassionarsi alla poesia che permette di estrapolare e far crescere le più profonde emozioni, anche i nostri ragazzi a scuola dovrebbero fare esperienza di poesia, in modo ricorrente, al di là di ogni tecnicismo o analisi pedanti, per apprendere dai poeti che la vita ha un senso serio e profondo, che le cose possono essere guardate da angolazioni diverse, che si può cambiare prospettiva, e in un risveglio di coscienze, pensare che sia ancora possibile praticare le strade meno comode, meno battute; e avere il coraggio di scegliere consapevolmente e responsabilmente, per fare qualcosa di buono e rendere migliore questo mondo.
In conclusione , con gratitudine riconoscendo alla Poesia la sua elevata missione formativa, in questo nostro cammino, non privo di inciampi e di certo non lineare, rivolgersi alle parole dei poeti è il rimedio più sicuro per salvarsi da viluppi e guai; pertanto il tempo a Lei dedicato non sarà mai infruttuoso, anzi: educati all'interiorità, all'empatia, all'incontro con gli altri, alle domande imprescindibili per mantenere uno sguardo sempre vigile e curioso sulla realtà, con menti meno ottenebrate e sentimenti migliori, la Poesia renderà più significativo il viaggio della nostra vita.
Domenica Greco
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